Ellab tra competenze globali e forte presenza sul campo
Il Gruppo continua a crescere nel settore dei servizi e della strumentazione per la convalida termica, i sistemi di monitoraggio ambientale e la taratura, grazie anche alla capacità di coniugare le esperienze internazionali con la prossimità al cliente locale. Il team tecnico potenziato e l’imminente apertura di una sede per il Centrosud mettono in risalto la filiale italiana.
di Alessandro Bignami
Un gruppo che condivide le esperienze provenienti da diversi contesti internazionali in cui opera e che mantiene al contempo un forte contatto con i territori. È questa una delle chiavi di lettura della crescita che sta vivendo Ellab da molti anni, più che mai in Italia dove la filiale ha assunto un ruolo di riferimento europeo. Ellab è un protagonista globale nelle soluzioni e nei servizi di convalida, monitoraggio e taratura, consulenza GMP per aziende farmaceutiche, biotecnologiche e delle terapie cellulari e geniche. Nella sede di Ellab Italia, a Pero (MI), abbiamo avuto l’opportunità di incontrare Alessandra Ferrari, Country Manager, Matteo Noschese, Sales Manager, e Davide Alberghina, Validation Field Manager. Ci hanno aiutato a capire la strategia dell’azienda in questa fase e le novità nell’ambito dei servizi e dei prodotti.
Come sta andando il 2023 e cosa prevedete per il prossimo anno?
Matteo Noschese: “Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso vediamo un mercato più vivace e in ripresa. Ci aspettiamo una crescita anche rispetto all’intero 2022”.
Alessandra Ferrari: “Da diversi anni il nostro incremento è costante, oscillando in un range tra il +15% e il +20%. Nel 2022 si era sentita ancora l’onda lunga del Covid, durante il quale gli investimenti più rilevanti erano stati congelati. Ora via via quei progetti stanno ripartendo e inevitabilmente ci coinvolgono, essendo noi fornitori di prodotti e servizi a 360 gradi”.
Questo trend riguarda sia la vendita/noleggio della strumentazione sia le attività di convalida sul campo?
Noschese: “Certo, e l’aspettativa è che questa espansione prosegua per l’intero 2024. Secondo le analisi di mercato che abbiamo svolto, molti investimenti che negli scorsi mesi sono stati realizzati in altre aree del mondo, e in particolare negli Stati Uniti, sono destinati a coinvolgere presto anche l’Italia”.
Ferrari: “Un caso eclatante è quello delle biotecnologie, oggetto di crescente interesse anche da parte del mercato italiano, che però accusa un ritardo di un paio d’anni rispetto agli Usa. In realtà, la tendenza d’oltreoceano si sta già propagando anche qui: il biotech è un tema di cui parlano tutti, basta leggere i titoli delle relazioni ai convegni e ascoltare le discussioni ad eventi e fiere. Lo osserviamo anche nelle scelte produttive di alcuni nostri clienti. Riteniamo che le opportunità di crescita in questo campo siano eccezionali”.
Il Gruppo sta investendo nella filiale italiana?
Ferrari: “Ellab continua a investire in tutte le sedi, e certamente anche in quella italiana, che rappresenta la quarta al mondo per i numeri che genera. In Europa, il nostro mercato farmaceutico è strategico per il Gruppo, non meno di quello tedesco e britannico. Gli investimenti di Ellab si stanno focalizzando molto sui servizi, anche attraverso una serie di acquisizioni mirate. La nuova proprietà, che da giugno fa capo a Novo Holdings, con una quota minoritaria della Fondazione The Lundbeck Foundation , ha una strategia fortemente espansiva. Non c’è quindi la volontà di far fruttare gli asset per poi vendere, bensì quella di programmare una crescita industriale di lungo periodo. Basta osservare quanto sta accadendo nella nostra filiale. L’organico è raddoppiato, andando a rafforzare soprattutto l’area tecnica e dei servizi sul campo. Sta inoltre per sorgere una seconda sede, che avrà il compito di seguire l’Italia centro-meridionale: verrà inaugurata a Latina probabilmente entro la fine dell’anno. In tutto oggi siamo in 58”.
Noschese: “Gli investimenti non riguardano solo le strutture, ma anche la gamma della strumentazione. Per esempio sono stati potenziati i servizi di taratura, attraverso dispositivi di ultima generazione e sistemi in grado di ottimizzare il flusso di lavoro: a breve sarà disponibile un portale digitale che metterà in relazione diretta il nostro centro di taratura con i clienti. Questa innovativa interfaccia ci permetterà di perseguire il nostro obiettivo di sostenibilità, che include l’eliminazione dell’uso della carta per la documentazione. I circa 9.000 certificati l’anno emessi dal laboratorio di taratura verranno quindi gestiti e trasmessi al cliente soltanto in versione digitale, semplificando tutti i passaggi”.
A proposito di acquisizioni, come è andata l’integrazione della società italiana Clover, specializzata in convalide e tarature nel settore life science?
Davide Alberghina: “È andata molto bene. Chi, come me, è arrivato in Ellab in seguito a quella operazione, ha avuto l’opportunità di compiere un salto di livello. C’è stato entusiasmo fin dall’inizio, anche per la possibilità di far fruttare in una realtà internazionale le competenze che avevamo maturato fino a quel momento, portando benefici sia al know how di Ellab Italia sia alla nostra crescita personale. Gli scambi di esperienze con filiali estere mi hanno fatto capire presto di aver cambiato orizzonte. Con altri colleghi dello staff tecnico abbiamo lavorato per lunghi periodi nelle sedi in Svizzera, Francia e Spagna. Abbiamo condiviso con i colleghi europei le diverse conoscenze e i punti di vista per affrontare insieme problematiche che spesso si rivelano simili nei vari mercati, favorendo un arricchimento reciproco. Tutto questo fa parte del programma di potenziamento dell’area tecnica di Ellab Italia, che offre servizi a 360 gradi: dalle tarature presso il nostro Laboratorio Metrologico accreditato Accredia alle attività di convalida e qualifica sul campo, fino alla consulenza, che ultimamente sta crescendo in modo esponenziale anche per le richieste delle aziende che devono adeguarsi alla revisione dell’Annex 1 sulle linee guida per la produzione di farmaci sterili”.
Ferrari: “Come esprime il nostro claim “Global expertise with local reach”, Ellab coniuga la forza di una struttura globale, che mette in comune le competenze delle diverse filiali internazionali, con la ramificata presenza sul territorio e la prossimità al cliente”.
Nelle diverse country si trovano quindi anche delle competenze peculiari? Quali sono quelle italiane?
Alberghina: “Ogni sede nazionale ha le sue specificità. Per esempio la filiale italiana è l’unica a occuparsi della qualifica dei sistemi HVAC e del revamping di impianti. Il know how di Ellab Italia è d’altronde frutto delle diverse persone e competenze confluite nella società anche attraverso le acquisizioni. La ricchezza delle esperienze al suo interno consente alla filiale di avere un approccio ai servizi davvero a tutto tondo, tra consulenza, convalide e tarature sul campo e nel nostro laboratorio metrologico, e infine noleggio degli strumenti. Inoltre la disponibilità di un corposo team tecnico ci consente di portare supporto alle filiali estere quando necessario”.
Noschese: “In questo senso, ci proponiamo come una realtà pressoché unica, in grado di fornire oppure dare a noleggio la strumentazione per le tarature, ma al contempo di effettuarle direttamente sul campo per conto del cliente. Non solo, la sede italiana è l’unica del Gruppo che, presso il suo laboratorio accreditato, esegue tarature anche su strumenti di altre marche”.
Abbiamo accennato alla revisione dell’Annex1: le richieste delle aziende farmaceutiche che devono adeguarsi vi stanno impegnando come previsto?
Alberghina: “Sì, anche perché ci siamo fatti trovare pronti. Fin dall’emissione della prima bozza della revisione, abbiamo organizzato i corsi di aggiornamento per la nostra area tecnica, preparandola a fornire ai clienti il supporto necessario. Un servizio che oggi si sta rivelando prezioso per le tante aziende che faticano a interpretare la normativa e a comprendere quali interventi devono eseguire”.
Oltre all’aumento dell’attività di consulenza, la revisione ha portato anche all’affermazione di nuovi prodotti?
Noschese: “Sì, Ellab propone delle novità tecnologiche che, con il rilascio dell’Annex 1, hanno preso ulteriormente piede. Per esempio ha sviluppato l’unico sistema elettronico per il mercato farmaceutico in grado di effettuare test di Bowie Dick. Si tratta della soluzione SteriSense, che fornisce una verifica molto approfondita dei parametri di sterilizzazione critici. Il software, inoltre, genera e archivia automaticamente i report, garantendo la documentazione elettronica del processo ed eliminando la gestione su carta. Stiamo inoltre mettendo a punto, grazie a un importante investimento in ricerca e sviluppo, un innovativo sistema per il monitoraggio continuo dei parametri ambientali nelle aree di stoccaggio e di produzione oltre che nei laboratori, con un’affidabile gestione degli allarmi”.
Alberghina: “Anche i nuovi datalogger stanno avendo ottimi riscontri. Per esempio i datalogger TrackSense senza fili LyoPro per i processi di liofilizzazione permettono di monitorare il prodotto senza intaccarlo e senza dover fermare la produzione. Il dispositivo si muove infatti all’interno del liofilizzatore senza interferire in alcun modo con la sua attività. Il flusso dei dati viene poi gestito dal nostro software Valsuite, che è una piattaforma compatibile con tutta la strumentazione Ellab. La tecnologia LyoPro garantisce che i liofilizzatori rendano più sicuro, semplice e veloce lo sviluppo del processo. Consente di controllare, ottimizzare e migliorare la liofilizzazione nel settore farmaceutico e delle biotecnologie, garantendo la massima accuratezza e integrità dei dati”.
Quali altri servizi vi vengono ultimamente molto richiesti?
Alberghina: “È aumentata la domanda per la qualifica degli ultracongelatori fino a -80°C, che prima era stata spinta dalle esigenze di stoccaggio dei vaccini anti-Covid e ora dalla crescita del settore biotecnologico. Grazie alla nostra strumentazione e a un team dedicato, siamo in grado di ottimizzare i tempi per la qualifica, evitando di dover tenere fermi a lungo gli ultracongelatori. Questo è un vantaggio molto apprezzato da importanti aziende del settore life science che, dovendo convalidare anche centinaia di unità, considerano l’ottimizzazione dei tempi di convalida come un investimento prezioso”.
Ferrari: “Un altro comparto in cui vediamo crescere fortemente le richieste è il nutraceutico, che include gli integratori alimentari. Si tratta di produzioni a cavallo fra pharma e food, ma più vicine al primo per tipologie di lavorazione e per il formato finale in compresse”.
L’esperienza del Covid ha cambiato le modalità di interazione con il cliente?
Ferrari: “I contatti sono più agevoli e fluidi perché molte aziende si sono ormai abituate a sfruttare i collegamenti da remoto, rinunciando a una parte degli spostamenti che avvenivano prima della pandemia. Si ricorre al digitale non solo in realtà per le visite commerciali o preliminari, ma anche per alcune attività di training, di assistenza tecnica e in certi casi persino per l’esecuzione dei FAT (Factory Acceptance Test, ndr). Tuttavia noi crediamo ancora molto al valore del contatto umano, essenziale sia per consolidare il rapporto con il cliente sia per la maggiore efficacia dell’interazione, come nel caso dei corsi di formazione”.
Alberghina: “La vicinanza al cliente e la capacità di creare legami solidi sono d’altronde punti di forza dell’area tecnica di consulenza e vendita di Ellab. Non ci limitiamo a fornire strumenti e assistenza, ma favoriamo uno scambio continuo: in questo modo siamo riusciti a fidelizzare i clienti storici e ad attrarne di nuovi. Perché dietro le competenze e i prodotti di Ellab, ci sono persone pronte a mettersi in gioco e a crescere insieme ai propri partner e committenti”.
Nella foto in apertura, il Laboratorio Metrologico accreditato Accredia per le tarature, fiore all’occhiello della sede di Ellab Italia a Pero (MI