La biotecnologia che coltiva ingredienti a basso impatto ambientale

Aethera Biotech imita in vitro i meccanismi della natura per ottenere prodotti sicuri, standardizzati e sostenibili, destinati a cosmetica, nutraceutica e farmaceutica. Il processo si basa su una piattaforma tecnologica proprietaria per la coltura delle cellule vegetali.

di Simone Ghioldi e Alessandro Bignami

Al 63esimo Simposio organizzato da AFI (Associazione Farmaceutici Industria) , lo scorso giugno a Rimini, la Responsabile della Direzione Scientifica di Aethera Biotech, Giovanna Pressi, ha presentato una tecnologia basata sulle colture di cellule vegetali in sospensione per la produzione di ingredienti innovativi destinati all’uso farmaceutico, e ne ha evidenziato i vantaggi in termini di impatto ambientale, standardizzazione, disponibilità e sicurezza.

Aethera Biotech è una startup nata nel 2016 in seno a Cereal Docks, gruppo italiano che opera nella prima trasformazione alimentare. La giovane azienda biotecnologica studia i meccanismi della natura e li replica in vitro con tecnologie avanzate per realizzare prodotti sicuri, standardizzati e a basso impatto ambientale.

La cosmetica, la nutraceutica e sempre più anche la farmaceutica sono i settori di applicazione principali. Alla guida dell’area di ricerca e sviluppo è proprio Giovanna Pressi, che abbiamo incontrato a margine del suo intervento al Simposio.

Aethera Pressi

Giovanna Pressi, Responsabile della Direzione Scientifica di Aethera Biotech, nel laboratorio dell’azienda

Dottoressa Pressi, in cosa consiste in sintesi l’attività di Aethera Biotech?

“L’azienda si occupa di biotecnologie che si basano sull’utilizzo delle colture di cellule vegetali in vitro per la ricerca e lo sviluppo di prodotti finalizzati ad applicazioni cosmetiche, nutraceutiche e farmaceutiche. È nata con lo scopo di diversificare il mercato di Cereal Docks, che è un gruppo industriale leader italiano nella prima lavorazione di cereali e semi oleosi. La volontà del gruppo era infatti quella di orientare il business verso tecnologie sostenibili e con minore impatto ambientale”.

 

Quali sono i vantaggi delle vostre biotecnologie?

“Sono numerosi e riguardano soprattutto la sostenibilità, la standardizzazione e l’assenza di contaminanti perché l’intero processo avviene in condizioni controllate, attraverso la piattaforma biotech CROP® (Controlled Released of Optimized Plants), una tecnologia proprietaria e innovativa, basata sulle colture di cellule vegetali in vitro.

Abbiamo sviluppato fitocomplessi altamente standardizzati: seguiamo la lavorazione dalla raccolta della pianta madre alla generazione della linea cellulare vegetale, fino allo sviluppo del prodotto finito e alla caratterizzazione delle attività biologiche, in vitro e in vivo.

Per ora abbiamo sviluppato nove prodotti per applicazioni cosmetiche, una per applicazioni nutraceutiche, mentre un’altra è in fase di valutazione presso l’Efsa. Per il farmaceutico, abbiamo avviato dei progetti di collaborazione, anche se per noi è un settore giovane, dove la nostra tecnologia deve ancora affermarsi e farsi conoscere di più”.

Aethera laboratorio linee cellulari

Laboratorio per la selezione delle linee cellulari

Può accennare alle caratteristiche dei prodotti per la cosmetica?

“Sono nove prodotti molto diversi fra loro. Rappresentano il frutto di studi innovativi condotti in collaborazione con varie università italiane. Noi mettiamo a disposizione il nostro know how sulla coltura delle cellule vegetali, mentre le università ci supportano sia nello studio della composizione chimica, volto a caratterizzare tutti i metaboliti presenti nelle cellule vegetali, sia nella valutazione delle attività biologiche per specifiche attività cosmetiche.

Alcuni prodotti favoriscono l’idratazione cutanea, mentre uno contribuisce all’equilibrio del microbioma dello scalpo, che ha un’attività fortemente antiossidante: il test clinico ha confermato che questo prodotto, a base di Salvia officinalis, contribuisce al riequilibrio del microbioma cutaneo, contrasta i rossori, la forfora e allevia il prurito.

Poi abbiamo lavorato su un prodotto a base di Melissa officinalis, mirato al contrasto dei danni cutanei della luce blu e dei raggi infrarossi, causati dall’esposizione per tante ore della giornata ai dispositivi elettronici. Un’altra soluzione biotecnologica, ricavata dal Zanthoxylum piperitum, ha un’azione specifica sul metabolismo del collagene: ne stimola la biosintesi con l’effetto di migliorare l’elasticità della pelle”.

 

Si possono definire prodotti trasversali fra cosmesi e pharma?

“Direi di sì, se pensiamo che si basano su ricerche scientifiche di alto livello e che offrono dei benefici alla salute e al benessere della persona. Abbiamo sviluppato per esempio un prodotto per le pelli acneiche, a base di Forsythia suspensa, titolata in polifenoli totali, con un contenuto molto elevato di verbascoside, che è una molecola con un’azione specifica sull’inibizione dell’enzima 5 alfa Reduttasi, e con un effetto antinfiammatorio.

La proprietà antinfiammatoria appartiene anche a un altro nostro fitocomplesso standardizzato, a base di Perilla frutescens (il basilico rosso), acido rosmarinico e antociani, capace di contribuire al riequilibrio delle proteine della barriera cutanea provocate dagli stress, soprattutto nelle dermatiti atopiche e da contatto”.

Aethera mantenimento linee cellulari

Mantenimento linee cellulari

Citava anche un’applicazione nella nutraceutica…

“Si tratta di un prodotto di cui abbiamo già ottenuto la autorizzazione per la commercializzazione come novel food. È un fitocomplesso che deriva da una coltura di cellule de-differenziate, selezionate e standardizzate in polifenoli totali, espressi come equivalenti in acido cicorico, che è il principale marker dell’Echinacea purpurea, la quale ha notoriamente un’azione di immunomodulazione, alimentando le prime difese respiratorie e immunitarie.

Abbiamo eseguito dei test in vitro per analizzare la sua stabilità durante l’assorbimento orale. È emerso che il nostro fitocomplesso ha una stabilità maggiore rispetto a un estratto botanico da pianta, sia per quanto riguarda l’acido cicorico sia per la biodisponibilità e la bioaccessibilità.

Ciò si deve all’azione dei metaboliti che proteggono le molecole bioattive dalla degradazione che avviene nel cavo orale. Questo fitocomplesso può avere un’applicazione nutraceutica anche per il ‘beauty from within’, migliorando l’aspetto della cute con la stimolazione della biosintesi del collagene”.

 

Qual è il vostro impegno in ricerca e sviluppo?

L’attività di R&S, che coinvolge otto persone, rappresenta il fiore all’occhiello di Aethera Biotech. Curiamo la selezione della linea cellulare e ne ottimizziamo le condizioni di coltura, partendo su piccola scala in laboratorio.

Inoltre, imitando in parte ciò che avviene in natura, esercitiamo degli stress fisici in vitro sulla coltura cellulare, attivando i metaboliti di difesa o secondari della cellula vegetale, ottenendo infine un fitocomplesso con un elevato contenuto di metaboliti bioattivi.

Alla fine del processo, risultano tutte cellule con lo stesso contenuto di metaboliti bioattivi, quindi senza scarti, diversamente da quanto accade nell’estrazione tradizionale, dove il metabolita bioattivo è concentrato solo in alcuni tessuti della pianta. Una volta prodotto il fitocomplesso, si può partire per estrarre un metabolita bioattivo, quindi puro, oppure estratti altamente concentrati, con tecnologie sostenibili e senza utilizzo di solventi.

Il nostro si può davvero definire un lavoro di ricerca a 360 gradi: dall’idea iniziale, e quindi dalla selezione e generazione della linea cellulare, si arriva allo studio dei componenti e delle attività biologiche. Pur essendo una startup nata da poco e con uno staff dalla bassa età media, abbiamo già registrato otto brevetti e firmato 10 pubblicazioni scientifiche internazionali, in collaborazione con le università”.

 

Aethera Camisano sede

La sede di Aethera Biotech a Camisano Vicentino

Come affrontate il tema della formazione delle competenze, che nel vostro settore devono essere molto specifiche?

“Puntiamo soprattutto sulla sinergia e gli scambi con le università, che includono il coinvolgimento di laureandi e dottorandi. Almeno nel nostro settore il divario fra mondo accademico e aziende si va riducendo, poiché la ricerca di base universitaria si completa bene con la nostra ricerca applicata; questo collegamento tutto sommato sta funzionando.

Dalle università escono molti giovani di valore. È anche compito delle aziende offrire loro gli stimoli giusti perché non se ne vadano all’estero a mettere a frutto le competenze acquisite in Italia”.

Siete una startup giovane, che però fa parte di un grande gruppo, ancora a conduzione familiare…

“Nel 2023, Cereal Docks ha compiuto 40 anni. Al vertice c’è sempre la famiglia Fanin, rappresentata in particolare dal presidente Mauro Fanin, un imprenditore illuminato che nel 1983 iniziò l’attività legata alla prima lavorazione agricola, facendo poi crescere velocemente l’azienda grazie allo sguardo sempre volto al futuro: fino alla nascita, fortemente voluta proprio da lui, della startup Aethera Biotech, che è appunto interamente dedicata alle biotecnologie vegetali per lo sviluppo di prodotti innovativi”.

altri articoli

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

ULTIMO NUMERO

ULTIME NOTIZIE

NAVIGA PER CATEGORIA