Industria chimica europea: arriva un primo segnale di ripresa

Il Consiglio europeo dell’industria chimica (Cefic) prevede una possibile crescita dell’1,0% della produzione chimica dell’UE-27 per il 2024. Questa crescita, da piatta a modesta, arriva dopo un periodo difficile, caratterizzato da un calo della produzione del 7,6% nel 2023 e del 6,3% nel 2022.

Il calo della produzione chimica europea negli ultimi anni – soprattutto per quanto riguarda i prodotti petrolchimici, i polimeri in forme primarie e gli inorganici di base – può essere attribuito alla ben nota impennata dei prezzi dell’energia e alla significativa diminuzione della domanda di beni a seguito della pandemia di Covid. Oltre al settore automobilistico, anche altre industrie clienti nazionali hanno subito un rallentamento nel 2023. L’inflazione, la diminuzione del potere d’acquisto e un’agenda normativa complessa e costosa in Europa sono stati ulteriori fattori che hanno contribuito.

“L’attuale mancanza di domanda sta avendo un impatto mondiale sull’industria chimica. Una volta elaborate le perturbazioni della catena del valore e l’impatto dell’inflazione sui mercati globali, si nota ora un primo segnale di ripresa”, ha spiegato Marco Mensink, direttore generale del Cefic. “Tuttavia, i costi energetici sono ancora il tallone d’Achille dell’industria chimica europea e nessun’altra regione del mondo è stata colpita come la nostra. Questo, insieme agli alti costi delle materie prime, sta facendo perdere all’industria il suo vantaggio competitivo sui mercati chimici globali. Mentre in altre regioni le aziende sono impazienti di tornare a investire, soprattutto negli Stati Uniti e nel Golfo, gli investimenti in Europa sono sottoposti a un enorme stress. Gli effetti dell’IRA statunitense cominciano appena a farsi sentire in tutto il mondo”.

Le principali economie emergenti crescono più rapidamente dell’UE-27 e degli Stati Uniti, con la Cina che supera tutte le altre. Nel 2022, la Cina diventerà il principale partner commerciale dell’UE-27 nel settore dei prodotti chimici, moltiplicando per 4,5 la dipendenza commerciale dalla Cina.

Guardando al 2024, il Cefic prevede una graduale normalizzazione delle strutture della domanda, passando da un’eccessiva concentrazione sui servizi nei consumi privati a una maggiore enfasi sui beni. Il previsto aumento del potere d’acquisto, unito alla diminuzione dei tassi d’inflazione e all’aumento dei salari, dovrebbe dare impulso alla domanda privata. Con l’aumento della domanda, il settore prevede che i clienti spenderanno di più in beni.

Tuttavia, le aspettative di crescita per il 2024 rimangono limitate. I tassi di interesse elevati continuano a frenare la domanda nel settore delle costruzioni e l’industria automobilistica non dovrebbe accelerare oltre i livelli di produzione raggiunti nel 2023. Pertanto, le prospettive economiche generali per l’industria chimica dell’UE rimangono incerte.

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