Bracco triplica la produzione del suo mezzo di contrasto per ecografia a Ginevra
Oltre 80 milioni di euro sono stati investiti per costruire Hexagon, un nuovo stabilimento produttivo situato accanto a quello storico del 1996 che, a regime, triplicherà la produzione e la distribuzione di uno dei prodotti di punta della ricerca Bracco. Il nuovo edificio multifunzionale fornirà al mondo l’innovativo mezzo di contrasto per ultrasuoni basato sulle microbolle, che consente la diagnosi in tempo reale e offre maggiore versatilità e sostenibilità.
È l’ultima pietra miliare nella lunga storia di successi del Gruppo Bracco. Fondata a Milano nel 1927, oggi l’azienda opera in 100 Paesi, pur mantenendo le sue forti radici italiane, e conta 1,8 miliardi di euro di fatturato e 3.800 dipendenti.
Un legame con radici profonde
I legami con la Svizzera risalgono a molto tempo fa: prima il Centro di Ricerca, ormai quasi 40 anni fa, poi il sito produttivo di Plan-les-Ouates.
“Tutto è iniziato con la collaborazione tra il nostro dipartimento di ricerca e l’Istituto svizzero Battelle”, ricorda Diana Bracco, Presidente e CEO del Gruppo. “Un esempio pionieristico di innovazione aperta, che ci ha permesso di esplorare modalità all’avanguardia nella diagnostica per immagini. Grazie a questo importante investimento, saremo in grado di soddisfare a livello globale l’elevata domanda del nostro prodotto. Per noi, come azienda a conduzione familiare, è un grande motivo di orgoglio poter competere su scala mondiale in un settore così tecnologicamente avanzato.
Nell’ultimo decennio abbiamo investito in media 2 milioni di franchi all’anno nel sito Bracco Suisse di Plan-les-Ouates”, ha concluso Diana Bracco. “Abbiamo registrato 12,5 milioni di franchi di costi di ricerca e sviluppo all’anno e abbiamo impiegato più di 100 persone, di cui 45 scienziati e ricercatori. Inoltre, proprio la vicinanza del reparto di ricerca e sviluppo alla produzione è un fattore essenziale per il successo di Bracco Suisse”.
L’investimento di Bracco nel settore CEUS
L’ecografia potenziata dal contrasto è una modalità di diagnostica per immagini ad alta sensibilità, non invasiva e priva di radiazioni, in grado di migliorare la visibilità (e quindi la valutazione) delle cavità cardiache, dei vasi sanguigni e della vascolarizzazione dei tessuti. Le microbolle hanno anche un enorme potenziale nel campo della medicina di precisione, perché possono servire come vettori di farmaci, attivando l’apertura temporanea della barriera vascolare del tessuto e ottimizzando così l’effetto terapeutico, rendendolo il più mirato ed efficace possibile.
“Bracco è sempre stata in prima linea nel progresso scientifico perché l’innovazione è nel nostro DNA”, ha dichiarato Fulvio Renoldi Bracco, Vice Presidente e Amministratore Delegato di Bracco Imaging.
“Con questo ambizioso progetto, che ci permette di triplicare e ampliare le nostre linee di produzione, Bracco punta a diventare esperto mondiale nel settore CEUS. Vediamo il potenziale di questa modalità come complemento ai raggi X, alla risonanza magnetica e alla PET/SPECT per aiutare i sistemi sanitari a fornire cure più efficienti ai loro pazienti. La nostra piattaforma di microbolle è una tecnologia medica più comoda e all’avanguardia, che aggiunge valore alla diagnostica per immagini. Continueremo a investire in questo settore nel prossimo futuro, poiché ha già prodotto ottimi risultati a livello internazionale”.
Come si è svolta la giornata di inaugurazione
La giornata di inaugurazione del nuovo stabilimento – un edificio di 4 piani caratterizzato da un design contemporaneo e costruito secondo i più rigorosi standard di sostenibilità – è iniziata con un simbolico taglio del nastro a cui hanno partecipato, insieme a Diana Bracco e Fulvio Renoldi Bracco, Anne Lèvy, Direttrice dell’UFSP – Ufficio federale della sanità pubblica, Xavier Magnin, sindaco di Plan-les-Ouates, Monika Schmutz Kirgöz, ambasciatrice di Svizzera in Italia, Gian Lorenzo Cornado, ambasciatore d’Italia in Svizzera, Alexandre Epalle, direttore generale per lo sviluppo economico, la ricerca e l’innovazione del Cantone di Ginevra e Simona Loizzo, membro del Parlamento italiano.
Nei loro interventi, gli ambasciatori dei due Paesi hanno sottolineato le relazioni di amicizia tra Italia e Svizzera, il valore degli investimenti nel Canton Ginevra e il ruolo di Bracco in uno dei settori più avanzati delle Scienze della Vita e della prevenzione.
Nel pomeriggio, presso lo Spark Auditorium, si è tenuto il simposio scientifico “Bubble Power – Imaging & Beyond” per celebrare l’evento.
Moderato da Fabio Tedoldi, Head of Global Research & Development di Bracco Imaging, il convegno ha visto i discorsi introduttivi di Cristina Messa, Professore Ordinario di Diagnostica per Immagini e Radioterapia presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca ed ex Ministro dell’Università e della Ricerca, e gli interventi di Alberto Spinazzi, Senior Vice President, Chief Medical and Regulatory Officer, dal titolo “Reimagining Medical Imaging to Advance Healthcare”, oltre a numerosi e preziosi contributi di scienziati, manager e specialisti internazionali.