Ilham Kadri diventa presidente del Cefic

Ilham Kadri, CEO di Syensqo, succede a Martin Brudermueller nella carica di presidente del Cefic, l’associazione europea delle industrie chimiche. Ilham Kadri è una leader aziendale importante e conosciuta in Europa. Ha conseguito una laurea in ingegneria chimica presso L’École des Hauts Polymères di Strasburgo e un dottorato di ricerca in chimica-fisica macromolecolare presso l’Università Louis Pasteur di Strasburgo.

Kadri è stata vicepresidente di Cefic e ricopre diverse posizioni chiave nelle associazioni imprenditoriali di tutto il mondo. Ha radici marocchino-francesi ed esperienza professionale in quattro continenti. Nel corso della sua trentennale carriera ha ricoperto diversi incarichi presso primarie aziende. Le sue responsabilità hanno riguardato ricerca e sviluppo, strategia, business e digitale in molteplici settori.

Ilham Kadri guida e promuove la leadership femminile nella scienza, nella tecnologia, nell’ingegneria e nella matematica.

Gli obiettivi Europei

“Sono onorata di assumere questo ruolo, in un momento cruciale per l’Europa e gli europei, l’industria in generale e la stessa industria chimica del continente. Non vedo l’ora di confrontarmi con il prossimo parlamento europeo e la nuova leadership della Commissione. Andate a votare a giugno! È fondamentale”.

Nei prossimi mesi Bruxelles ospiterà una serie di dialoghi, che esploreranno ulteriormente le richieste chiave contenute nella Dichiarazione di Anversa.

“La nostra industria è impegnata da tempo a raggiungere gli obiettivi europei di neutralità climatica e circolarità. Con la Dichiarazione di Anversa, sostenuta da oltre 1.100 organizzazioni in 25 settori, abbiamo delineato le modalità per realizzarla. Nei prossimi mesi, la nostra ambizione è vedere l’Europa mettere la competitività del settore al centro del processo decisionale. I leader del settore vogliono che l’Europa diventi il polo globale dell’innovazione e anche un luogo in cui le tecnologie possano essere ampliate in modo efficace, nei tempi previsti e con meno burocrazia, un mercato unico con una politica industriale che attragga investimenti sul suolo europeo e dove esiste una solida domanda di mercato, anche pubblica, per prodotti sostenibili”.

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